Creare un sito ecommerce e gestirlo quotidianamente è una bellissima sfida, consente di apprendere aspetti pratici sul campo, difficilmente desumibili da un master in gestione d’impresa o da un corso di business. Ma vendere prodotti online è anche difficile, e spesso ci si trova a commettere errori facilmente evitabili.
In questo articolo vedrai in dettaglio tutto ciò che devi sapere sui siti ecommerce: la definizione, le diverse tipologie, la normativa di riferimento e le tecniche di marketing. Infine, scoprirai come aprire e gestire un ecommerce e i dieci consigli più importanti per iniziare.
Che cos'è un ecommerce? Significato e definizione
Ecommerce (spesso scritto anche e-commerce, eCommerce o "e commerce") è l’abbreviazione di "electronic commerce", in italiano commercio elettronico, una pratica commerciale che mette in contatto commercianti e acquirenti e permette l'acquisto di beni e/o servizi tramite internet.
Le transazioni per acquistare in modalità ecommerce vengono effettuate su un negozio online, un'app mobile o altri canali di vendita come social network, marketplace, piattaforme ecommerce, siti di affiliazione, siti di compravendita e altro ancora.
Il significato del termine si è evoluto nel tempo: alla sua nascita alla fine degli anni '70 indicava le transazioni commerciali elettroniche (come fatture e ordini), oggi include tutto l'insieme delle transazioni tra domanda e offerta che avvengono online.
Secondo Osservatori.net, il fatturato ecommerce in Italia nel 2023 ha raggiunto un valore totale di 54,2 miliardi di euro, con una crescita del 13% sul 2022.
Realizzazione di siti ecommerce: funzionamento e normativa
Il significato di ecommerce, però, non si esaurisce con la transazione, ma coinvolge tutte le fasi della relazione tra acquirente e venditore online, quali strategie di marketing, il posizionamento sui motori di ricerca del sito web, lo scambio di informazioni legate alla vendita, il servizio clienti, e altro ancora.
La prima definizione normativa dell'ecommerce in Italia risale al 1997, ma le basi normative tuttora valide sono state fissate con il Decreto Legislativo 70/2003, volto a promuovere la libera circolazione dei servizi della società dell’informazione, tra cui il commercio elettronico.
Il decreto contiene norme a garanzia dell'acquirente come:
- le specifiche sulla modalità di conclusione del contratto e l’inoltro dell’ordine;
- l'obbligo per il venditore di emettere la ricevuta dell’ordine contenente un riepilogo delle condizioni generali di vendita applicabili al contratto;
- una serie di informazioni relative al bene o servizio, al prezzo, ai metodi di pagamento, al diritto di recesso, ai costi di consegna e ai tributi applicabili.
Tipologie di commercio elettronico
Esistono molteplici tipologie di ecommerce, anche se si tende a farle ricadere tutte sotto questo termine ombrello.
La prima distinzione riguarda:
- Ecommerce diretto: l'acquisto e lo scambio di beni/servizi avviene interamente online, essendo il bene/servizio di natura digitale e non fisica (esempi: videocorsi, guide digitali, infoprodotti, ecc). Le cose da vendere diverse dai prodotti fisici sono moltissime, non c’è che l’imbarazzo della scelta;
- Ecommerce indiretto: l'acquisto del bene/servizio avviene online ma lo scambio è effettuato offline, tramite la consegna o la spedizione tradizionale del bene fisico o del servizio reso in presenza.
Si tratta di due tipologie di ecommerce molto diverse, ma comprese sotto la denominazione di commercio elettronico.
Un'altra distinzione è quella legata alle parti coinvolte. Esistono perciò diversi business model:
- Business to Business (B2B);
- Business to Consumer (B2C) e Consumer to Business (C2B);
- Business to Employee e Employee to Business (B2E - E2B);
- Business to Government e Government to Business (B2G - G2B), più frequentemente conosciuto come Business to Administration (B2A) - ad esempio sistemi di pagamento elettronico come PagoPA;
- Consumer to Consumer (С2C), ad esempio nei marketplace e nelle aste online;
- Citizen to Government e Government to Citizen (C2G - G2C), noto anche come Consumer to Administration (C2A);
- Government to Government (G2G);
- Peer to Peer (P2P).
È chiaro che la tipologia più frequentemente indicata con il termine ecommerce è quella B2C, anche detto storefront model.
Lo storefront model è il modello principale di transazioni e relazioni commerciali tra imprese e consumatori finali, e prevede un negozio virtuale in cui il cliente può acquistare direttamente un bene/servizio senza necessità di interazione fisica.
Per la transazione si utilizzano carrelli elettronici e servizi di pagamento online, resi sicuri grazie a livelli di crittografia elevati (i due protocolli principali sono il Transport Layer Security - SSL/TLS - e il Secure Electronic Transaction - SET).
I vantaggi delle attività ecommerce
Gestire un’attività ecommerce ha i suoi vantaggi. Questo modello di business non solo ti consente di avviare un’attività rapidamente, ma ti offre l’accesso a un bacino globale di potenziali clienti che cercano un modo pratico per comprare il tuo prodotto e interagire con il tuo brand.
Modalità di acquisto pratica per i consumatori
Un ecommerce permette ai clienti di acquistare ovunque si trovino, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento, senza la necessità di recarsi fisicamente in un negozio. I potenziali clienti possono conoscere il tuo brand più facilmente, anche da un altro paese, e confrontare prodotti, funzionalità e prezzi in pochi minuti. Grazie alla grande varietà di opzioni di pagamento offerte dall’ecommerce, gli acquisti online sono ancora più pratici.
Maggiore portata e accesso a nuovi mercati
Un’attività ecommerce può raggiungere un pubblico più ampio rispetto a un singolo negozio fisico. Con un negozio ecommerce, le aziende possono vendere i loro prodotti a clienti in tutto il mondo, senza necessariamente contare su un luogo fisico in ciascuna sede. I corrieri partner e le aziende di logistica sono il tuo punto di collegamento, portando gli ordini online in ogni parte del mondo.
Personalizzazione e dati
Anche se è difficile sostituirsi all’esperienza faccia a faccia dei punti vendita fisici, i negozi online hanno una marcia in più in merito alla personalizzazione. È possibile usare i dati dei clienti per personalizzare le strategie di marketing per ecommerce, creando esperienze su misura per ciascuna persona. Alcuni esempi sono i consigli personalizzati sui prodotti, le campagne di marketing mirate, i quiz per scoprire la taglia giusta e i programmi fedeltà.
I negozi online di solito hanno la possibilità di offrire diverse opzioni, come le varianti di colore o la personalizzazione dei prodotti. Le esperienze di acquisto personalizzate possono aiutare le attività a costruire legami più forti con la clientela e ad aumentare la fidelizzazione.
Costi di avviamento e operativi
Le attività ecommerce spesso devono affrontare costi di gestione inferiori rispetto ai negozi fisici tradizionali. È possibile gestire un’attività ecommerce da qualunque posto, compreso un home office. Anche se i titolari delle nuove attività devono comunque fare un investimento economico per l’inventario e per mantenere un sito web e un dominio, spesso non devono preoccuparsi di pagare l’affitto, le utenze e affrontare altri costi di avviamento elevati. Alcuni modelli di business ecommerce, come il dropshipping o il print on demand non necessitano di un inventario e possono richiedere costi di avviamento e di gestione decisamente abbordabili.
Le sfide delle attività ecommerce
Avere un’attività online ha i suoi vantaggi, ma comporta anche diverse sfide. Se hai intenzione di avviare un’attività ecommerce, preparati a questi eventuali ostacoli prima di procedere.
Problemi di sicurezza per gli ecommerce
Una delle sfide più grandi per gli ecommerce è la sicurezza. I clienti devono avere la certezza che le loro informazioni personali e finanziarie siano al sicuro quando effettuano acquisti online. Le attività ecommerce dovrebbero investire in gateway di pagamento sicuri, certificati SSL e altre misure di sicurezza per proteggere i dati dei loro clienti. Attenzione: i piani di Shopify includono funzionalità di sicurezza come SSL e un gateway di pagamento sicuro.
Definisci chiaramente queste misure di sicurezza per i clienti nelle tue condizioni generali e nella pagina del checkout.
Maggiore concorrenza
L’ecommerce è un ambiente altamente competitivo, dove molte aziende si contendono gli stessi clienti. Le attività online devono differenziarsi dai concorrenti offrendo ai clienti prodotti unici, prezzi competitivi ed esperienze eccezionali.
Sfide legate a spedizione e logistica
Chiunque sia titolare di un’attività ecommerce di successo sa che l’esperienza dei clienti con le spedizioni può decidere le sorti di un brand. I negozi online devono poter contare su sistemi di spedizione e logistica efficienti e affidabili per garantire che i prodotti vengano consegnati ai clienti in tempo e in buone condizioni.
Resi e richieste al servizio clienti
Per mantenersi competitivi, i brand di ecommerce devono poter contare su politiche di reso e sistemi di servizio clienti efficaci per gestire richieste e reclami dei clienti. Queste attività possono rivelarsi difficili, in particolare per le aziende che vendono articoli complessi o tecnici, o per le piccole attività che non hanno personale o possono contare su poche risorse.
Come creare un ecommerce?
Il modo migliore per aprire un sito ecommerce è utilizzare una piattaforma per ecommerce, ovvero una soluzione che consente di creare un'esperienza online di vendita multicanale per elaborare gli ordini ricevuti dai clienti.
Shopify è una delle migliori soluzioni per aprire un negozio online: permette di lanciare un ecommerce completo e dotato di tutte le funzioni più avanzate, senza esperienza di codifica o programmazione necessaria.
Quanto costa un ecommerce?
Aprire e gestire un ecommerce è sicuramente meno costoso che avviare un negozio fisico. I costi variano molto a seconda della modalità operativa, ovvero se decidi di fare tutto in autonomia o se ti affidi a un professionista.
Nel primo caso, dovrai acquistare un hosting, aprire il sito su una piattaforma ecommerce, creare le grafiche e progettare l'infrastruttura per ospitare il tuo sito di ecommerce. I costi possono variare molto a seconda delle tue scelte, e ovviamente saranno più elevati se deciderai di affidarti a un professionista.
Esiste però una terza opzione, ovvero aprire un negozio online con una piattaforma completa e chiavi in mano come Shopify, che offre un servizio modulare con caratteristiche e costi variabili a seconda delle necessità (e dei guadagni) dell’ecommerce in questione.
Oltre alle spese di progettazione del sito, devi considerare anche i costi da sostenere per gli adempimenti legali e fiscali necessari per aprire un ecommerce, come l'apertura della partita IVA, l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti dell'INPS e il versamento dei contributi fissi (3.850€ annui fino a 15.953€ di fatturato, +24% del reddito eccedente), la registrazione alla Camera di Commercio e l’assolvimento dei restanti adempimenti legali per vendere online.
Tenendo conto di tutti questi elementi e riservando una parte del budget per le attività promozionali e di marketing del negozio online, puoi definire l'investimento richiesto e redigere un financial plan.
Quanto costa aprire un sito ecommerce? L'investimento minimo iniziale può variare tra i 5.000 e i 15.000€, ma esistono idee imprenditoriali a basso costo come il dropshipping o la vendita di prodotti digitali, che ti consentono di aprire un negozio online senza investire cifre consistenti fin da subito.
Quali sono i prodotti più venduti online su cui puntare?
I prodotti più venduti tramite ecommerce sono spesso di natura digitale (ecommerce diretto), come supporti per archiviazione dati, brani musicali, film, corsi online, software, consulenze. Qui trovi una guida per vendere foto online o per vendere ebook.
Nel caso di ecommerce indiretto, ormai sono pochi i prodotti che non possono essere venduti online, ma sicuramente i prodotti migliori e più semplici sono quelli piccoli e leggeri, facili da spedire, difficilmente reperibili offline, o con caratteristiche standard che non necessitano quindi di essere provati/visionati dal vivo. I migliori prodotti da vendere con un ecommerce sono:
- Tappetini da yoga
- Cucce e trasportini per animali
- Utensili da cucina
- Ciglia finte
- Gioielli e articoli di bigiotteria
- Bottiglie di vino e accessori
- Zaini
- Prodotti per l'ufficio in casa
- Borracce termiche in acciaio
- Giochi da tavola
- Athleisure e abbigliamento da casa
- Sneakers in mesh
- Giocattoli
- Penne e matite
- Bottiglie decorative
- Libri cartacei o ebook
- Dischi e vinili
Per approfondire, in questa guida su cosa vendere online puoi conoscere nel dettaglio quali sono prodotti più venduti online nel 2024.
L’alternativa è il dropshipping (ovvero una tipologia di ecommerce in cui non possiedi fisicamente i prodotti, ma in cui ti avvali di un fornitore che li spedirà direttamente ai clienti), ecco i migliori prodotti da vendere in dropshipping.
10 consigli per gestire un ecommerce
- Non sottovalutare la parte finanziaria
- Progetta come trovare uno spazio sul mercato
- Scegli con cura i prodotti da vendere
- Definisci una strategia per i contenuti
- Rifletti a fondo sugli omaggi
- Organizza un contest (ma solo con un piano preciso)
- Non sprecare troppo tempo in attività di routine
- Conosci il cliente ideale
- Prepara un piano di marketing efficace
- Non cedere alle lusinghe delle società di pay per click
1. Non sottovalutare la parte finanziaria
Molte persone quando iniziano a gestire un ecommerce considerano la propria attività come un semplice hobby e non prestano la dovuta attenzione ad aspetti significativi come il margine di profitto.
Ad esempio, non necessariamente un settore con una domanda di mercato alta offre grandi prospettive dal punto di vista dei guadagni. Infatti, se il prezzo di vendita del prodotto è basso, potrebbe essere necessario concludere molte più vendite del previsto per ottenere un buon profitto.
Formula per calcolare il profitto
La matematica aziendale funziona in modo molto semplice. Questa è la formula per calcolare quanto può essere redditizia un’attività:
Profitto = Domanda * (Fatturato - Spese)
Per semplificare, facciamo un esempio. Supponiamo che 20.000 utenti siano alla ricerca di un determinato prodotto.
Ipotizzando di raggiungere anche solo la metà di tali utenti, i potenziali acquirenti sarebbero 10.000. Con un tasso di conversione dell’1-2%, si realizzerebbero tra le 100 e le 200 vendite. Con un valore medio dell’ordine di 100€ e un margine di profitto netto del 30%, tali vendite si convertirebbero in 3.000-6.000€ di profitto.
Naturalmente si tratta di stime approssimative. Tuttavia, sono previsioni che vanno effettuate per qualsiasi settore.
Nella gestione di un ecommerce, tralasciare questo tipo di calcoli può costare caro. Anche quando il valore medio dell’ordine è molto alto, è sempre necessario considerare i costi. Per tenere tutto sotto controllo e preventivare costi e incassi in modo realistico, è fondamentale scrivere un business plan.
2. Progetta come trovare uno spazio sul mercato
Spesso, chi è neofita degli ecommerce predilige il modello del dropshipping. Ciò significa trovarsi a competere con centinaia di merchant che offrono al pubblico gli stessi prodotti.
Il rischio è quello di non riuscire a differenziarsi dagli altri. Il tuo negozio potrebbe faticare a differenziarsi e non fornire alcun valore aggiunto. Per non parlare dell’inevitabile concorrenza dei colossi come Amazon.
Informati sulla concorrenza
Un errore molto comune è quello di buttarsi a capofitto in un’attività, pensando di aver individuato un buon settore, senza effettuare un’analisi strategica preliminare, senza studiare i competitor e senza cercare informazioni sulla situazione del mercato.
Per il settore che hai scelto, potrebbe essere già presente sul mercato un’azienda imbattibile, con centinaia di recensioni, che sa come aumentare i follower su Instagram e sugli altri social, come creare un blog di successo e avere una grande copertura mediatica. Se non sei in grado di reggere il confronto, rischi di non riuscire ad avere il successo che speri di ottenere.
Punta sui contenuti informativi
Talvolta, lo spazio sul mercato esiste perché, anche se il prodotto è già offerto da altri, mancano i contenuti informativi. Approfittando di questa opportunità e facendo le dovute ricerche, puoi gestire un ecommerce con successo rendendolo una risorsa informativa importante per il pubblico.
Naturalmente le informazioni potrebbero essere disponibili anche altrove, ma in questo tipo di operazione è fondamentale seguire le best practice per la SEO. La Search Engine Optimization permette di migliorare il proprio posizionamento sui motori di ricerca comparendo in alto nella SERP, per generare traffico anche in settori molto competitivi e fare lead generation.
Puntare sui contenuti informativi è la soluzione più semplice per ritagliarsi uno spazio sul mercato, e richiede investimenti considerevoli. Inoltre, questa soluzione permette alla tua azienda di dimostrare il proprio valore non solo attraverso i prodotti e i clienti, ma anche tramite i contenuti.
3. Scegli con cura i prodotti da vendere
Spesso, nel tentativo di incrementare le entrate di un negozio ecommerce, studiando cosa vendere online, molte persone tendono ad ampliare eccessivamente la gamma di prodotti.
In questo modo aumenta il rischio di essere dispersivi, creando un assortimento di prodotti disomogenei o, peggio ancora, inadatti al proprio brand.
In questi casi, le vendite provenienti dal traffico a pagamento possono non risentirne direttamente; ma diventa difficile rivolgersi a un target specifico o riuscire a incrementare la visibilità tra i risultati di ricerca organici.
Questo è un errore legato più al branding che all'investimento in sé. Eppure, le scelte sulla brand strategy sono tanto importanti quanto quelle sugli investimenti. In fin dei conti, è la forza del brand a determinare il valore di un’impresa.
4. Definisci una strategia per i contenuti
Tralasciare quasi completamente il content marketing è un altro errore che in molti commettono nella gestione di un ecommerce, con la conseguenza di rendere difficile l’incremento del traffico proveniente dai risultati di ricerca e dai social media.
Scrivere contenuti non è semplice, ma è importante cercare di suscitare interesse nel pubblico. Per farlo, è bene riflettere sui punti di forza dei prodotti, su ciò che li distingue da tutti gli altri e spiegare chiaramente come sono in grado di risolvere uno o più problemi.
In realtà, la chiave è fare content marketing intorno ai clienti e non intorno al prodotto.
Si può dedurre che le borse ecologiche probabilmente interessano alle persone attente all'ambiente. Oppure potrebbe trattarsi di persone che mangiano sano, si allenano e praticano yoga, pensando al proprio benessere. Queste sono tutte intuizioni iniziali, ma un po' di ricerca potrà confermarle.
Costruire la propria strategia di content marketing attorno a una buyer persona, anziché a un prodotto, potrà fornirti molti più argomenti su cui scrivere per connetterti con il pubblico.
5. Rifletti a fondo sugli omaggi
Alcune aziende che offrono prodotti in omaggio hanno molto successo. Omaggi, operazioni a premi e offerte possono essere un modo efficace per commercializzare i prodotti, ma non sono adatti a ogni settore. I campioni omaggio di solito funzionano nel caso di articoli deperibili o consumabili, come i prodotti per la cura della pelle, gli alimenti o gli integratori. Al contrario, è difficile che questo meccanismo funzioni per tutti gli altri prodotti, anche se si tratta di qualcosa che le persone potrebbero tornare ad acquistare, come un capo d'abbigliamento.
In realtà, i campioni omaggio non sono espedienti per promuovere le vendite, ma per contribuire alla definizione della brand identity.
6. Organizza un contest (ma solo con un piano preciso)
Quando si gestisce un ecommerce, è normale cercare sempre nuovi metodi per commercializzare la propria attività. Uno di questi metodi è organizzare dei contest, magari con l’aiuto di blogger o attraverso l’influencer marketing, per ottenere link e condivisioni sui social, nuovi follower e accrescere la propria mailing list.
Se in cambio di un premio riuscissi a raddoppiare o triplicare i follower, il contest potrebbe rivelarsi un vero successo.
Ma attenzione: questo successo potrebbe essere temporaneo o apparente. Soprattutto se non hai pianificato la creazione di contenuti per continuare a coltivare il rapporto con il tuo pubblico.
Il trucco con i social media è coinvolgere i tuoi follower sin dall'inizio:
- cerca contenuti da condividere ogni giorno;
- pubblica con regolarità;
- stabilisci un piano editoriale;
- avvia delle conversazioni e dai indicazioni utili.
Insomma, devi assicurarti di avere un piano preciso da applicare anche in seguito perché potrebbe rivelarsi molto più importante del contest stesso.
7. Non sprecare troppo tempo in attività di routine
In economia, esiste un concetto noto come “costo opportunità”. Essenzialmente, quando scegli di perseguire un’opportunità, non hai più il tempo per sfruttarne altre. Perciò, il costo di un'opportunità è in realtà il mancato sfruttamento di queste ultime.
Chi parte in bootstrapping con il proprio ecommerce, probabilmente si è occupato di tutto in prima persona: del sito web, delle attività di marketing, delle descrizioni di prodotto e dei prodotti stessi.
Fare tutto da soli è fantastico, ma è anche molto dispendioso in termini di gestione del tempo. Tempo che potrebbe essere utilizzato per pensare a nuove idee aziendali, o per fare networking. In ogni caso, il time management è fondamentale per non perdere di vista gli obiettivi.
Attività di routine necessarie e non necessarie
Le attività di routine possono essere di due tipi: necessarie e non necessarie.
Per quanto riguarda le attività di routine necessarie, una buona strategia è quella di cercare di automatizzarle il più possibile. Questo ha un costo che però generalmente vale la pena di sostenere. Inoltre, non è difficile trovare persone disposte a svolgere volentieri gli incarichi di ordinaria amministrazione, come il caricamento dell’inventario o l’inserimento dei dati. Esistono gli assistenti virtuali per questo, che, per una somma ragionevole, possono alleggerire il carico di lavoro.
Invece, per quanto riguarda le attività di routine non necessarie, bisognerebbe cercare di eliminarle tutte, specialmente nella fase iniziale. Si tratta di attività superflue, come soffermarsi troppo a lungo a perfezionare il logo del sito, porsi dubbi sul colore di un pulsante o su qualche altro aspetto marginale.
È vero che alcuni di questi aspetti possono anche avere un effetto positivo sulle conversioni. Ma per saperlo è necessario avere visitatori e vendite sufficienti per condurre dei test A/B. Non è utile quindi soffermarsi troppo su questi dettagli nelle prime fasi dell’attività.
8. Conosci il cliente ideale
Tralasciare di definire il proprio cliente ideale è un errore molto frequente per chi inizia a gestire un ecommerce.
Idealmente, la gestione di un ecommerce richiede una ricerca in due fasi: trovare un prodotto da vendere e conoscere i clienti. Se conosci già i clienti, non ti risulterà difficile individuare il prodotto giusto per loro. Viceversa, è molto difficile trovare dei clienti per un prodotto prestabilito.
Un aspetto fondamentale quando cerchi un settore in cui operare è quello di analizzare cifre e dati analitici. Ma un altro passaggio cruciale è definire il tuo cliente ideale creando una buyer persona.
Anche se per il tuo settore esiste una domanda sufficiente e una buona selezione di prodotti, non conoscere il tuo cliente ideale renderà tutto più difficile.
Ogni settore racchiude a sua volta un altro mercato di nicchia. Più sarai in grado di definire il tuo mercato di riferimento in modo chiaro, più comprenderai le esigenze dei tuoi clienti.
Suggerimento per i mercati di riferimento indefiniti
Immagina di vendere apparecchiature elettroniche destinate a tre diverse fasce di utenti: principianti, persone con conoscenze intermedie ed esperti. Quando il target è così ampio, non è semplice elaborare una strategia mirata. Una buona soluzione è quella di concentrarsi su un solo tipo per volta. In questo modo potresti entrare davvero in sintonia con i clienti e troveresti più facilmente gli influencer giusti per promuovere la tua attività.
9. Prepara un piano di marketing efficace
Quando conosci i tuoi clienti, impostare strategie di marketing è piuttosto semplice.
Ma se non conosci questi aspetti, creare un piano di marketing efficace è una vera impresa. L’errore che rischi di commettere è agire senza un progetto preciso, seguendo direzioni sempre diverse.
Ogni negozio di ecommerce dovrebbe avere un piano di marketing completo, che copra ogni aspetto fondamentale.
Dopodiché, alcuni canali risulteranno più efficaci di altri; alcune aziende avranno più risultati con la pubblicità pay per click (PPC), mentre altre avranno più successo con la SEO o con il social media marketing; anche l'email marketing è un canale di vendita costante.
Qualunque sia il piano, è necessario attuarlo fin da subito. Strada facendo si presenteranno nuove opportunità, ma avere delle fondamenta solide ti permetterà di realizzare una strategia di growth hacking vincente.
10. Non cedere alle lusinghe delle società di pay per click
Quando un’attività è agli inizi, è facile vedere ogni servizio e software come la risposta miracolosa ai propri problemi.
Le società di PPC hanno due metodi di pagamento:
- richiedono una commissione e in più applicano un importo fisso alle inserzioni;
- non prevedono limiti di spesa per le inserzioni, ma otterranno una percentuale dei ricavi.
Nel primo caso le piccole imprese investono capitale nel pagamento del servizio, senza ottenere molto in cambio. Con il secondo schema è necessario disporre di un budget elevato per iniziare.
Anche una buona società potrebbe non generare vendite semplicemente perché il settore non si presta bene a quel tipo di pubblicità. Questo è un aspetto da tenere bene a mente soprattutto se firmi un contratto che ha una certa durata e che comporta spese pur in assenza di vendite.
Se vendi in dropshipping, i margini di guadagno potrebbero non essere sufficienti per utilizzare questa soluzione. Invece, se i margini sono molto alti, potresti considerare di percorrere questa strada.
Come gestire un ecommerce di successo: conclusioni
L'avvio e la gestione di un ecommerce richiedono una pianificazione attenta, una solida comprensione del mercato di riferimento e un impegno costante.
La value proposition è certamente alla base del successo di uno store online ma tutti gli elementi che hai visto contribuiscono al successo di un progetto di questo tipo.
Dalla scelta della piattaforma all'ottimizzazione del sito web, dalla gestione dell'inventario alla promozione online, i proprietari di ecommerce devono affrontare sfide complesse. Ma con la giusta strategia, tanta perseveranza e flessibilità alle variazioni del mercato, puoi costruire un business online di successo e aumentare i tuoi margini di profitto.
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Ecommerce: domande frequenti
Cos’è l’ecommerce?
L’ecommerce, abbreviazione di “commercio elettronico”, si riferisce alla compravendita di beni e servizi su internet. Riguarda la transazione tra due parti, di solito un’azienda e un consumatore, dove il pagamento e la fornitura di prodotti o servizi avviene online.
L’ecommerce può avere diverse modalità, come lo shopping online, i download digitali, gli abbonamenti online e i biglietti online. Ha rivoluzionato il modo in cui le persone svolgono attività commerciali ed è diventata una modalità di acquisto sempre più popolare per via della sua praticità e accessibilità.
Quali sono i 3 tipi di ecommerce?
I tipi di attività ecommerce principali sono tre:
- Business-to-consumer (B2C) - azienda che vende merce direttamente a un consumatore finale tramite l’ecommerce. Alcuni brand di ecommerce B2C hanno anche un negozio fisico.
- Business-to-business (B2B) - azienda che vende prodotti o servizi ad altre aziende. Per esempio, uno studio contabile potrebbe vendere servizi e consulenze online alle piccole attività.
- Consumer-to-consumer (C2C) - privati che vendono articoli l’uno all’altro, come nei mercatini dell’usato locali. Questo metodo è molto utilizzato anche dai brand di creator individuali.
Qual è un esempio di ecommerce?
Un esempio di ecommerce è lo shopping online, dove i consumatori acquistano prodotti o servizi online tramite un sito web B2C o un marketplace online. L’ecommerce dà ai visitatori la possibilità di esplorare una vasta gamma di prodotti, di selezionare e confrontare prezzi e funzionalità e di effettuare acquisti in modo sicuro attraverso metodi di pagamento diversi. Il mobile commerce è a sua volta un esempio di ecommerce: i clienti acquistano online utilizzando uno smartphone per trovare prodotti e pagare online.
L’ecommerce può avere diverse forme e modalità di transazione, tra cui:
- Vendite online al dettaglio di prodotti fisici o digitali
- Transazioni all’ingrosso
- Dropshipping
- Crowdfunding
- Prodotti e servizi su abbonamento
- Licenze su servizi e software
- Commissioni di transazione
Cos’è un sito di ecommerce?
Un sito ecommerce è un negozio online che consente alle aziende di vendere prodotti o servizi ai clienti su internet. È possibile sviluppare siti ecommerce per vendere prodotti fisici o digitali, oppure servizi. In genere includono funzionalità come cataloghi di prodotti, informazioni sui prezzi, recensioni dei clienti, monitoraggio degli ordini, account dei clienti e sistemi di elaborazione dei pagamenti.
Chi ha intenzione di avviare un’attività ecommerce non deve avere necessariamente un sito ecommerce. I marketplace online e le piattaforme di social selling sono alternative ai siti web a sé stanti. Queste soluzioni potrebbero essere ideali per gli imprenditori alle prime armi che vogliono attrarre la clientela verso una nuova attività online. Il piano Shopify Starter è un ottimo modo per muovere i primi passi nell’ecommerce senza dovere costruire da zero un negozio online completo.